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Via S. Pietro Martire 18,
Reggio Emilia, Italia

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Romano Quaretti
Professore


 

FUMAGGINE: Impressioni


Impressioni a proposito dell’installazione di Giordano Montors in ArtPoint18.


ArtPoint 18, via S. Pietro Martire, Reggio Emilia
10 ottobre 2012

 

 
 

Macchie informali, cangianti: colori bruciati, inceneriti si fanno improvvisamente acquosi, si dilatano, debordono, mutano. Una mano sapiente ne traccia i movimenti sinuosi e serpeggianti. Vengono come vaporati, trasformati in nuvole vaganti di fumo. Il loro svolazzare leggero e impalpabile diviene un roteare impazzito di forme sempre più surreali e degradate: fantasmi neri, fantasmi vermigli, che si sfilano inquietanti sui greti della nostra esistenza, sull’orizzonte dei nostri soli calanti.

Bruciature e sostanze materiche addensano il cromatismo delle macchie cangianti; ne dilatano le proiezioni verso cunicoli sotterranei.

La continua mutazione è apparente ed illusoria. La realtà autentica è sempre lì, nell’antro ascoso,

sembrano delle cellule biomorfe, dei siti palustri di esistenze indifferenziate,

simulano la carne sofferente, lacerata. Sembrano delle pustole sparse sull’epidermide, delle metastasi nell’atto di aggredire, di soffocare la sanità di vita e di mortificare il desiderio inestinguibile di luce.

Disegnano mostri, esseri arcaici, spettri, che turbano il nostro inconscio.

E’ tutto il mondo biomorfo dell’io ad essere coinvolto.

Negli arabeschi di fumo, nelle spirali vaporose aleggiano le ceneri della nostra esistenza

quei fili neri, aeriformi, sono in realtà le nostre stesse vite liquefatte, vaporate.

Portano con sè i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri disinganni

quei fili lanosi, quei grumi vermigli, impalpabili, ci sorridono, ci irridono soavemente: siamo noi stessi.


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